Tutti sognano un mondo senza modificare la natura che ci circonda. Uno studio italiano condotto  su piante di girasoli sviluppato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e pubblicato sulla rivista Agronomy for Sustainable Development  dimostra che è possibile evitare l’utilizzo di un erbicida molto conosciuto, ovvero il glifosato, sostanza chimica che è oggetto di indagine per i suoi effetti non benefici, attraverso l’applicazione di innovativi processi che potenziano  le funzioni di meccanismi che offre direttamente la natura. La tecnica applicata dagli studiosi, coordinati dal ricercatore Daniele Antichi, vede l’impiego del ‘’roller crimper’’ , un particolare rullo che schiaccia le piante di girasole ma non le danneggia. In particolare questo strumento, attraverso il suo movimento rotatorio, agisce sulla veccia che funge da  copertura del suolo, proteggendolo e nutrendo contemporaneamente le piante di girasole schiacciate dal rullo ma non tagliate, evitando la crescita di piante infestanti e proteggendo il terreno da eventuali attacchi esterni come una erosione o una pioggia battente. In questo modo il terreno conserva la sua naturale struttura e diventa bagaglio di fattori nutritivi per le piante:  le piante di girasole sono coperte, ricevono azoto che permette loro di avviare una crescita più duratura e rigogliosa, presentando qualità economiche e produttive maggiori rispetto alle tecniche tradizionali con uso del famoso erbicida.

Università degli Studi di Bari Reference completa: Agronomy for Sustainable Development (2022) 42:87

Autore del post: Mariagiovanna Di Chiano,PhD Student

Istituto di appartenenza: Università degli Studi di Bari

Ruolo: Press office

Doi originale: https://doi.org/10.1007/s13593-022-00815-2

Articolo Divulgativo in Inglese:
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