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Barcode

Sorting out species like we do with supermarket products

Codice a barre

Distinguere le specie come con i prodotti del supermercato

Quando gli scienziati devono controllare lo stato di benessere dell’ambiente, osservano alcune specie di esseri viventi che vengono considerate degli “indicatori” della salute ambientale. Per esempio, nel caso delle lagune, sono presi in esame dei microscopici animaletti che vivono in acqua, noti come zooplancton. Generalmente, gli scienziati utilizzano una metodologia chiamata morfologica, ovvero osservano le caratteristiche fisiche di questi animaletti tramite l’utilizzo di microscopi. In questa maniera possono distinguere il “tipo” di zooplancton che stanno osservando e dedurre lo stato di salute di quell’acqua specifica attraverso una correlazione: più “tipi” di zooplancton trovano, più quell’area sarà in buona salute. Come è facile immaginare, si tratta di analisi che richiedono un’enorme quantità di tempo.

Esiste un modo più veloce e altrettanto valido per studiare lo stato di benessere delle acque lagunari?

Uno studio dell’Università di Trieste ha cercato di rispondere a questa domanda esaminando lo zooplancton contenuto in campioni di acqua della Laguna di Venezia e della zona costiera antistante (Mare Adriatico Nord). Gli studiosi, infatti, hanno confrontato la tradizionale metodica morfologica con un’altra che sta attirando sempre più l’attenzione della comunità scientifica, il DNA metabarcoding. Tale metodica si basa sullo stesso principio del codice a barre usato per distinguere i vari prodotti venduti al supermercato: le varie specie di esseri viventi presentano un “codice a barre identificativo” nel loro DNA. Per poter identificare e confrontare tali sequenze, vengono utilizzate delle tecniche di biologia molecolare.

Dal confronto di queste due metodiche, è emerso che la nuova metodologia del DNA metabarcoding sia altrettanto efficiente rispetto a quella tradizionale, permettendo di risparmiare tempo e, oltretutto, di fare una distinzione fra specie più dettagliata.

    Al momento non lavoro per nessun itistuto (in cerca di lavoro/affiliazione). Reference completa: A. Schroeder, D. Stankovic, A. Pallavicini, F. Gionechetti, M. Pansera and E. Camatti. DNA metabarcoding and morphological analysis-Assessment of zooplankton biodiversity in transitional waters. Marine Environmental Research 160, 104946 (2020). Doi: https://doi.org/10.1016/j.marenvres.2020.104946

    Autore del post: Università di Trieste/ scritto da Rita Chiarelli per BiiT

    Istituto di appartenenza: Al momento non lavoro per nessun itistuto (in cerca di lavoro/affiliazione).

    Ruolo: Press Officer

    Doi originale: https://doi.org/10.1016/j.marenvres.2020.104946

    Link diretto alla fonte: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0141113619308852

    Articolo Divulgativo in Inglese:
    When scientists check how healthy is an environment, they examine some species considered “indicators” of the environmental health status. For example, if they want to study the status of lagoon waters, they might analyse some microscopic animals living there, named zooplankton. Generally, scientists utilize a morphologic methodology to observe the physical characteristics of their sample under a microscope. Though, by identifying all the different “kinds” of zooplankton, they can deduce the status of those waters thanks to a correlation: more species are in there, more healthy is that environment. It is easy to imagine that this kind of methodology requires a lot of time. Does exist a different way to do the same analyses with the same efficiency but saving time? From the University of Trieste arrives a study that involves the analyses of zooplankton from Venice Lagoon and nearby coastal area (North Adriatic Sea). In this study, scientists have compared the traditional morphologic methodology with a new one, named DNA metabarcoding. The latter is based on the same principles that allow us to distinguish between different products sold in the supermarket through a barcode: species present a “barcode” in their DNA. These sequences are identified and compared by using molecular biology techniques. By comparing these two methods, the DNA metabarcoding method presented the same efficiency as the traditional one, allowing to save time and, also, to screen in more detail the different species.