LIPID GUARDS FOR COVID 19
Blood lipid concentration sheds light on COVID disease progression
GRASSI SPIA PER COVID 19
la concentrazione di due grassi nel sangue correla con la gravità dlela malattia
I grassi possono fungere da potenziali marcatori per controllare la progressione e la gravità della patologia da SarsCov2? Ebbene si! Una risposta confermata dalla scoperta scientifica di ricercatori italiani dell’Università Statale di Milano, tra cui due biochimici Michele Samaja e Rita Paroni, i quali si sono concentrati sulle potenziali capacità dei grassi (i cosidetti lipidi) di monitorare la progressione della patologia sul paziente affetto da covid 19 prima di essere sottoposto a terapia farmacologica.
Difatti, i lipidi (il cui nome deriva dal greco lipos ovvero grasso) sono dei composti naturali che non si sciolgono in acqua (denominati per l’appunto composti idrofobici) e si distinguono proprio in base alla loro capacità di sciogliersi in acqua, ovvero in base alle loro caratteristiche chimico-fisiche. Essi, oltre a rappresentare una importante risorsa energetica, possono accumularsi nei vasi saguigni e sviluppare una serie di scompensi legati al flusso sanguigno, diventando la causa di molte patologie.
Pertanto, la quantità di lipidi presenti nel sague può permettere di identificare una condizione avversa nell’organismo. In particolare, questi ricercatori italiani hanno osservato una generale riduzione della quantità di lipidi nel sangue di 50 pazienti che sono stati reclutati dalle terapie intensive e subintensive. Tali pazienti sono stati successivamente distinti in diverse categorie in base alla gravità della loro malattia riscontata probabilmente dall’evidenza di 29 specie di lipidi. Nel dettaglio, di questi 29 lipidi, 2 sono stati identificati specificatamente per predire l’andamento della patologia.
Questo studio del tutto preliminare, permette di evidenziare l’importanza di queste piccole molecole grasse nel fungere da supporto terapeutico e diagnostico precoce non solo nei confronti della patologia covid 19 ma anche verso altre eventuali malattie infettive.
Autore del post: Mariagiovanna Di Chiano - Phd Student in Applied Neuroscience
Istituto di appartenenza: Università degli Studi di Bari
Ruolo: Contributor-Brains in Italy
Doi originale: https://doi.org/10.1038/s41598-021-00755-z
Link diretto alla fonte: https://www.nature.com/scientificreports
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