• Brainsinitaly © è un prodotto ONEFRAME

" The place where Italian science talks to the world "

HOW TO SHRINK AN ELEPHANT

DNA analisys explains the origin of Sicilian dwarf elephant

Un Elefante Piccolo Piccolo

L'analisi del DNA spiega l'origine dell'elefante nano della Sicilia

Nel Palermitano, presso la Grotta dei Puntali, a fine ‘800 sono stati ritrovati i resti ossei di un particolare animale: l’elefante nano siciliano, appartenente alla specie Palaeoloxodon Mnaidriensis. Questo elefante popolava la Sicilia durante il Paleocene, più precisamente circa 19 mila anni fa, e deve il suo appellativo di “nano” ai suoi soli circa 2 metri di altezza.

Come può un elefante, animale per antonomasia di grandi dimensioni e peso, essere definito “nano”?

Per rispondere a questo quesito, ecco uno studio dell’Università di Palermo in collaborazione con enti e università di livello internazionale. Gli studiosi hanno esaminato una particolare porzione del cranio nota come “osso petroso”, ovvero quella porzione contenente gli organi dell’orecchio interno. Tale porzione ha permesso una migliore conservazione del DNA dell’elefante nano, tanto da poter essere sottoposto ad analisi anche dopo così tanti anni. Dal confronto dell’analisi del DNA con dati paleontologici e geocronologici, è emerso che l’elefante nano si sia ridotto di 200 chili e 4 centimetri per generazione rispetto al suo antenato! Questo, il Palaeloxodon antiquus, infatti era alto quasi 4 metri e pesava circa 10 tonnellate.

Ecco un bell’esempio di evoluzione in atto!

    Al momento non lavoro per nessun itistuto (in cerca di lavoro/affiliazione). Reference completa: Baleka S, Herridge VL, Catalano G, Lister AM, Dickinson MR, Di Patti C, Barlow A, Penkman KEH, Hofreiter M, Paijmans JLA. Estimating the dwarfing rate of an extinct Sicilian elephant. Curr Biol. 2021 Jun 17:S0960-9822(21)00735-1. doi: 10.1016/j.cub.2021.05.037. Epub ahead of print. PMID: 34146486.

    Autore del post: Università di Palermo/ scritto da Rita Chiarelli per BiiT

    Istituto di appartenenza: Al momento non lavoro per nessun itistuto (in cerca di lavoro/affiliazione).

    Ruolo: Press Officer - Brains in Italy

    Doi originale: 10.1016/j.cub.2021.05.037

    Link diretto alla fonte: https://www.cell.com/current-biology/fulltext/S0960-9822(21)00735-1?_returnURL=httpslinkinghub.elsevier.comretrievepiiS0960982221007351showalltrue

    Articolo Divulgativo in Inglese:
    At the end of the XIX century, some interesting bone remains were found in the Puntali cave, close to Palermo (Sicily, Italy). They belonged to the Sicilian dwarf elephant from the Palaeoloxodon Mnaidriensis species. This elephant lived in Sicily probably about 19000 years ago, and its nickname is due to its being 2 meters high. How could dwarf the animal par excellence of great size and weight? From the University of Palermo and its international collaborators, a published work responds to this question. Researchers have examined a portion of the elephant skull, known as the petrous bone, which homes the internal ear bones. This skull portion allowed to preserve the elephant DNA for all these years, making possible its analysis. Researchers compared the DNA analysis with paleontological and geochronological data, estimating the dwarfing rate of this elephant. Compared to its ancestor, this dwarf elephant has reduced its size by 200 Kg and 4 cm in every generation! Its ancestor, the Palaeloxodon antiquus, was 4 meters high and 10 tons in weight. Here is an excellent example of evolution!